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VIA ZARA: UN “DOPPIO SENSO” TOLTO, UN “BUON SENSO” MANCANTE. RIPENSATECI!

  • Articolo pubblicato:18 Luglio 2021

Di Mara Turani

Chi abita in Via Zara lo sa, avrà la peggio rispetto ad altre vie riqualificate.
Tante case, quindi tante famiglie saranno costrette a fare il “giro dell’oca”, passando da due semafori, per entrare IN CASA PROPRIA. Perché da doppio senso che era, diverrà senso unico.
Chi abita all’inizio della via e proveniva da Via Piave, per andare a casa doveva fare solo POCHI METRI svoltando a sinistra; adesso dovrà necessariamente farsi Via Piave, Via Sauro, Via Stradelle e tutta Via Zara al contrario, passando ben due incroci con semaforo, quindi sorbendosi pure la FILA!!!! Vi sembra normale? Vi sembra un piano “fluido”, pensato per le famiglie che abitano la via?
Obbligare tante famiglie a passare attraverso circuiti e semafori decisi dall’alto, quando sappiamo tutti che chi ha figli, impegni lavorativi, orari da rispettare, non gioca, non ha voglia di trastullarsi con giri inutili in macchina, che oltretutto fanno consumare più carburante e di conseguenza inquinano di più, sostando pure ai semafori.
Un disagio pesante, perenne, CHE NON HA SENSO, ma penalizza molto chi ci vive.
Oltretutto, i lavori ADESSO sono completamente fermi: una settimana fanno i buchi, spostano ruspe e camion… la settimana dopo niente. Nemmeno mezzo sasso spostato. Tutto piantato lì! E il cittadino, deve subire e stare zitto. Aspettare i comodi di altri, aspettare la fine dei lavori per dire che non gli garba? Senza sapere QUANDO TERMINANO QUESTI BENEDETTI LAVORI!
Chiediamo di RIVEDERE LA VIABILITA’ di via Zara E RIPRISTINARE UNA LOGICA DI DOPPIO SENSO di marcia.
Giusto le zone 30, LE PISTE CICLABILI, ma che almeno le vie principali che portano alle scuole, che congiungono parrocchie e cimiteri, restino percorribili nel doppio senso. Ci sono vie che svolgono funzioni importanti, da non sottovalutare.
Andava studiata meglio, con più pazienza e meno fretta, prestando più attenzione alle vere esigenze del quartiere. Quartiere che è popoloso, attivo. Non lo si può piegare a logiche calate dall’alto, dall’oggi al domani, senza un vero confronto, che richiede tempo. Quanti avrebbero votato a favore di queste soluzioni, avendo il tempo di analizzarle NEL DETTAGLIO e non in modo generico, in un solo incontro?
Sono progetti grandi, importanti, non piccole sistemazioni. Sconvolgono un “paese” dentro una cittadina e modificano sostanzialmente le logiche di viabilità. Necessitano tempi e modi. Necessitano maggior cura dei dettagli, che è anche senso di appartenenza al luogo dove si nasce e si cresce.
Una questione di BUON SENSO, appunto e una questione di scelta NON CONDIVISA, che credo avrà RIPERCUSSIONI IMPORTANTI, ANCHE PER IL COMMERCIO.