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TORRE IN OSTAGGIO

  • Articolo pubblicato:28 Febbraio 2021

🗞 Comunicato Stampa

“C’è un quartiere che da più di due anni è ostaggio di infiniti cantieri”.

E’ l’amara considerazione del Movimento 5 Stelle di Pordenone che, dopo essersi confrontato con diversi residenti di Torre, è arrivato ad una conclusione: “Pur comprendendo che alcuni lavori sono necessari ed attesi e ben sapendo che tali lavori inevitabilmente comportano disagi – sottolinea Bruno Lorenzini – è anche vero che l’amministrazione Ciriani, con in testa il suo super assessore Cristina Amirante, ha calcolato male i tempi. O meglio: non è stato in grado di concordare con le ditte appaltatrici tempistiche certe sui tempi di ultimazione dei cantieri. Da più di due anni è un continuo chiudere ed aprire strade, per non parlare poi delle deviazioni che, tutt’ora, continuano a spiazzare residenti e frontisti. Senza contare i disagi che da tempo immemore cittadini e commercianti sono costretti a subire. Nella presentazione dei lavori agli abitanti del quartiere, nel 2018, era stato detto che i lavori sarebbero iniziati nel 2019 e conclusi nel 2020. Inoltre era stato detto che non ci sarebbero state interruzioni della viabilità perché era stato tutto ben pianificato. La realtà è tutt’ora sotto gli occhi di tutti e siamo arrivati a Marzo 2021”.

Per Bruno Lorenzini si tratta di un déjà vu, di una storia già vista: «Cambiano i luoghi e i tempi, la sostanza è sempre la stessa. Prima via Cappuccini, con scelte scellerate – attacca l’esponente del Movimento 5 Stelle – che hanno tenuto in ostaggio, per mesi e mesi, residenti ed operatori del commercio (arrecando loro grossi danni dal punto di vista economico) andando, anche in quel caso, ben oltre i tempi previsti. Almeno la premiata ditta Ciriani-Amirante avesse l’umiltà ed il buon senso, anziché continuare a ripetere all’infinto che certi lavori erano necessari e conseguentemente incolpare sempre le giunte precedenti, di chiedere scusa ai cittadini e, una volta per tutte, ammettere la propria responsabilità”.

Sempre secondo Lorenzini “i ritardi sul termine ultimo dei lavori è palese. Capiamo che il Covid-19 possa aver allungato i tempi – sostiene – ma certe lungaggini sono incomprensibili. La tuttofare Amirante avrebbe dovuto gestire in maniera diversa la questione di Torre: l’asse viario di via San Valentino – via Piave è la principale via di transito tra Pordenone e Cordenons ed i problemi generati dai lavori si riverberano anche nelle vie adiacenti che si trovano invase dal traffico deviato su di esse. Del resto, però, quando un assessore vuole occuparsi contemporaneamente di più cose, è umanamente comprensibile che per strada dimentichi qualcosa. Il problema è che certe amnesie stanno diventando la quotidianità e ciò, a lungo andare, rischia di diventare dannoso per Pordenone e i suoi cittadini. Fare tanto non significa fare bene, assessore Amirante si concentri nell’ultimare quei tanti lavori iniziati e per i quali, ancora, una fine certa non c’è”.