TASSE LOCALI SUGLI IMMOBILI TROPPO ALTE A #PORDENONE

  • Articolo pubblicato:10 Giugno 2015

Anche quest’anno i cittadini di Pordenone sono alle prese con i pagamenti che riguardano la tassazione locali sugli immobili.

tasse

Il meet up Pordenone5Stelle ha riesaminato il tema, così complesso, cercando di spiegare ai cittadini come funziona il calcolo elaborando un normale specchietto riepilogativo.

La tassazione comprende 2 imposte la TASI (si applica sulla prima casa) e l’IMU (si applica sulle altre case, negozi, uffici e capannoni) il cui calcolo prende come base la rendita catastale dell’abitazione che si può avere tramite il Catasto.

Per le abitazioni la rendita va poi moltiplicata per 1,05 e per 160 ottenendo il valore dell’immobile ai fini della tassazione.

A questo punto il valore ottenuto va applicata l’imposta decisa dal Comune, che per l’anno 2015 per la TASI è del 1,25 per mille, mentre per l’IMU è del 8,85.

Prendendo ad esempio un’abitazione media (casa o appartamento A2/2) di 5,5 vani catastali (soggiorno, cucina, 2 camere, 1 bagno, un garage), quindi non una grande abitazione, il valore è di 700 euro, la TASI sulla prima casa (le altre abitazioni pagano invece l’IMU) sarà di 147 euro annui.

Quello che subito colpisce è che il Comune di Pordenone ha eliminato lo sgravio di 25 euro ad abitazione che c’era nel 2014 (molti comuni applicano vari tipi di sgravi alla prima casa), pertanto quest’anno i cittadini pordenonesi pagheranno 25 euro in più di imposta, con un aumento percentuale del 20 per cento in più.

Dall’analisi del panorama dei Comuni della Provincia, emergono due dati significativi: il capoluogo ha la tassazione più alta (con medie del +45 per cento riferite ai comuni più grandi) e appunto non applica alcun sgravio fiscale, nemmeno per i figli a carico come può essere consentito.

Sull’IMU sulle seconde abitazioni, negozi, uffici e capannoni ovviamente l’imposta è ancora maggiore.

E’ alquanto bizzarro – analizza Paolo Turchet coordinatore di Pordenone5Stelle – che una tassa già di per sé penalizzante e voluta dal governo Monti con il decreto Salva Italia e portata avanti sia da Letta che da Renzi, sia così alta in città. L’imposta trova supporto giuridico sui cosiddetti “servizi indivisibili” – prosegue – ossia, i servizi che il Comune dovrebbe fornire ai cittadini come l’illuminazione pubblica, la sicurezza, l’anagrafe e la manutenzione delle strade che vanno a vantaggio di tutta la cittadinanza. Viene da chiedersi quale sia il livello dei servizi indivisibili forniti dal Comune di Pordenone, dato che il panorama dei manti stradali è risaputo sia gravemente deteriorato come ad esempio Viale Grigoletti o Via Oberdan e molte altre vie, l’illuminazione pubblica abbia gravi problemi (vedi la sperimentazione black-out di novembre) e sulla sicurezza meglio sorvolare”

“Altro elemento è il patto di stabilità sempre voluto dagli ultimi 3 governi a guida PD. Viene da chiedersi, se il Comune ha limitati spazi di spesa, cosa tassa a fare se poi non può spendere queste cifre che introita? Nell’ultima delibera di approvazione del Bilancio infatti il Comune ha posto almeno 3 richieste di spazi finanziari a mamma regione. Ecco quindi che in realtà questa tassazione è imposta dall’Europa per creare una grande massa finanziaria a discapito dei cittadini.”

“Cittadini – conclude Michael D’Andrea – che tra l’altro devono impazzire a farsi fare il conteggio della tassa perché il Comune cambia ogni anno il sistema di calcolo, e si vedono costretti a pagare un balzello odioso, quando invece secondo noi andrebbero razionalizzati gli sprechi”.