Gli attivisti del meetup Pordenone5Stelle hanno esaminato i fondi del Piano Integrato di Sviluppo Urbano Sostenibile gestiti dal Comune di Pordenone tramite l’organismo interno “Pordenone in rete” che prevedeva lo stanziamento di contributi Europei a fondo perduto di € 1.200.000,00, atti a risollevare le sorti di un territorio provato dalla crisi.
“Pordenone – spiega l’attivista Mara Turani – beneficerà dei fondi europei PISUS secondo criteri scelti dal Comune, che da un’analisi appaiono ed esempio diversi da altri capoluoghi come Udine e Gorizia con attribuzione di punteggi e criteri di priorità diversi tra loro.
Facciamo qualche esempio nello specifico:
Per Pordenone 50 punti venivano attribuiti ai progetti dedicati alla valorizzazione delle attività dedicate all’artigianato tradizionale, attività commerciali con carattere di carenza di offerta e richiesta da parte dei consumatori, 15 punti per attività in aree del centro, 10 alle ristrutturazioni, mentre ai progetti presentati dalle imprese giovanili venivano assegnati solo 10 punti e 5 alle imprese femminili.
L’aggiunta del wi-fi portava altri 10 punti.
Risultati: 54 istanze, 5 esclusi e 18 i vincitori (con solo 7 attività nuove). La maggioranza dei vincitori prevede la ristrutturazione dei locali e aggiunta di collegamenti internet wi-fi.
Tra le 7 nuove attività: 1 negozio di vendita casalinghi, 1 nuovo ristorante green, 1 panificio-pasticceria, 1 attività produzione occhiali, 1 nuova macelleria e prodotti tipici friulani, 1 laboratorio di marmellate biologiche e 1 attività di aerofotografia.
Gorizia invece ha preferito premiare i progetti con maggiore impatto occupazionale, con maggior recupero sul degrado degli edifici e con tempi stretti di realizzazione. Udine ha privilegiato l’abbattimento delle barriere architettoniche, la riqualificazione del paesaggio urbano e soprattutto l’abbattimento degli affitti.
Nella sostanza il PISUS a Pordenone ha penalizzato giovani imprenditori e imprenditrici desiderosi di affacciarsi al mercato a vantaggio di chi voleva attuare ristrutturazioni di attività già avviate da anni.”
“Da quanto analizzato – prosegue l’attivista del gruppo pentastellato pordenonese Samuele Stefanoni – emerge che se l’obiettivo era lo SVILUPPO del territorio urbano e non la RISTRUTTURAZIONE, decisamente non è stato centrato.
Sarebbe stato più funzionale, a parere nostro, stabilire un diverso criterio di assegnazione dei punteggi, per lo meno in maniera più articolata e che avesse premiato un maggior numero di soggetti richiedenti, diversamente da quanto fatto dal comune che premia solo una attività su 3.
Tenuto conto che dei 18 assegnatari dei fondi parecchi usufruiranno di somme che in più casi sono di 100-70-50.000 euro, si può affermare che il Comune ha dato tanto a pochi e nulla a molti”
Per Pordenone5Stelle rimane comunque quel sano retrogusto di un dubbio lecito: ci siamo persi un’occasione?
“Pordenone – spiega l’attivista Mara Turani – beneficerà dei fondi europei PISUS secondo criteri scelti dal Comune, che da un’analisi appaiono ed esempio diversi da altri capoluoghi come Udine e Gorizia con attribuzione di punteggi e criteri di priorità diversi tra loro.
Facciamo qualche esempio nello specifico:
Per Pordenone 50 punti venivano attribuiti ai progetti dedicati alla valorizzazione delle attività dedicate all’artigianato tradizionale, attività commerciali con carattere di carenza di offerta e richiesta da parte dei consumatori, 15 punti per attività in aree del centro, 10 alle ristrutturazioni, mentre ai progetti presentati dalle imprese giovanili venivano assegnati solo 10 punti e 5 alle imprese femminili.
L’aggiunta del wi-fi portava altri 10 punti.
Risultati: 54 istanze, 5 esclusi e 18 i vincitori (con solo 7 attività nuove). La maggioranza dei vincitori prevede la ristrutturazione dei locali e aggiunta di collegamenti internet wi-fi.
Tra le 7 nuove attività: 1 negozio di vendita casalinghi, 1 nuovo ristorante green, 1 panificio-pasticceria, 1 attività produzione occhiali, 1 nuova macelleria e prodotti tipici friulani, 1 laboratorio di marmellate biologiche e 1 attività di aerofotografia.
Gorizia invece ha preferito premiare i progetti con maggiore impatto occupazionale, con maggior recupero sul degrado degli edifici e con tempi stretti di realizzazione. Udine ha privilegiato l’abbattimento delle barriere architettoniche, la riqualificazione del paesaggio urbano e soprattutto l’abbattimento degli affitti.
Nella sostanza il PISUS a Pordenone ha penalizzato giovani imprenditori e imprenditrici desiderosi di affacciarsi al mercato a vantaggio di chi voleva attuare ristrutturazioni di attività già avviate da anni.”
“Da quanto analizzato – prosegue l’attivista del gruppo pentastellato pordenonese Samuele Stefanoni – emerge che se l’obiettivo era lo SVILUPPO del territorio urbano e non la RISTRUTTURAZIONE, decisamente non è stato centrato.
Sarebbe stato più funzionale, a parere nostro, stabilire un diverso criterio di assegnazione dei punteggi, per lo meno in maniera più articolata e che avesse premiato un maggior numero di soggetti richiedenti, diversamente da quanto fatto dal comune che premia solo una attività su 3.
Tenuto conto che dei 18 assegnatari dei fondi parecchi usufruiranno di somme che in più casi sono di 100-70-50.000 euro, si può affermare che il Comune ha dato tanto a pochi e nulla a molti”
Per Pordenone5Stelle rimane comunque quel sano retrogusto di un dubbio lecito: ci siamo persi un’occasione?