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MUSICA – ZONE SIAE FREE: UNA POSSIBILITA’ MAL GESTITA

  • Articolo pubblicato:18 Giugno 2017

di MoVimento 5 Stelle Pordenone
La proposta “zone siae free” è nata dalla voglia di “istituire” un vero patto per la comunità ed è stata presentata da noi in Consiglio lo scorso 13 febbraio come ordine del giorno vincolante su una voce di bilancio, poi recepito come raccomandazione dalla Giunta Ciriani.
Segue un incontro con l’Assessore Tropeano e la dirigente Patrizia Mauro per spiegare chiaramente i valori che sottendono l’iniziativa.
Segue un passaggio nella commissione preposta per chiarire ancora una volta, non solo la proposta cardine incentrata sulla convenzione Siae-Comune, ma più di ogni altra cosa i principi fondanti che hanno mosso la rete di attivisti a scrivere questo progetto.

Assistiamo oggi alla manifestazione denominata “Pordenonair” che a nostro avviso sembra fenocopiare il progetto “zone siae free” soltanto nella forma.
Il principio ispiratore del progetto in origine era la rigenerazione di alcune aree mediante la condivisione della creatività giovanile valorizzando artisti, musicisti, intellettuali e creativi in modo da ricreare un rapporto dinamico e di mutua influenza con il resto del tessuto comunale. Nessuna pretesa di riempire “contenitori culturali” come la precedente giunta Pedrotti né dall’altra parte avere la priorità di “incrementare lo shopping per contrastare i centri commerciali” della giunta Ciriani.

Siamo convinti che questa iniziativa non può avere come unico intento quello espresso dall’assessore Loperfido di “contrastare la migrazione delle attività commerciali” ma pensiamo che la ricaduta in termini economici costituisca soltanto uno dei tanti effetti a valle prodotti da tale iniziativa.
La differenza sta nel leitmotiv e nei fattori stimolanti che muovono l’approvazione di un’iniziativa da parte della politica, fondamentali per realizzare un circolo virtuoso. Se la visione degli amministratori non è lungimirante e a largo respiro il rischio è quello di incorrere in mere operazioni spot come quelle che vedono “piazza salotto” ridotta oggi ad un boudoir.

La cosa che più ci imbarazza come proponenti è l’aver ignorato completamente due punti cardine del progetto: la partecipazione “open source” con l’istituzione di un calendario programmatico delle esibizioni gestito direttamente da risorse in house all’interno dell’ufficio tecnico cui fa capo l’assessorato alla cultura,
ma soprattutto che i musicisti non vengano remunerati.

Il vero goal doveva essere quello di far rivivere alcune aree e dare avvio a buone pratiche creative degli artisti che sentono di poter dare qualcosa al proprio territorio, nel pieno rispetto della loro professionalità.

Dalla determina del 18 maggio del gabinetto del Sindaco apprendiamo che sono stati stanziati circa 30.000 euro per il progetto “PordenonAir”.
Poniamo alcune domande.
Quali sono i costi in capo all’associazione Convivialia?
In base a quali criteri è stata scelta questa associazione?
Perché, sempre nella delibera, leggiamo che questa spesa è giustificata dall’unicità dell’ideazione progettuale da parte dell’associazione in oggetto, se l’idea era pubblica poiché presentata dal Movimento 5 Stelle? La Siae aveva un costo di circa 5000 (secondo il preventivo allegato al nostro progetto). I costi Siae sono inclusi nella somma destinata a tale associazione? La convenzione Comune-Siae che porta ad avere uno sconto sugli oneri dovuti dal Comune, prevede che non vi sia sfruttamento commerciale (tanto da richiedere che non vengano posti dei chiostri in prossimità dei concerti). Alla luce di questo è ancora valida la possibilità la convenzione?
Ma soprattutto perché non sono stati remunerati i musicisti come da raccomandazione?

Ci eravamo già espressi sempre nel 2015 sugli effetti nulli se non dannosi dell’iniziativa proposta dal consigliere di maggioranza Marco Salvador e “sposata” in maniera trasversale dai consiglieri (molti dei quali ancora seduti in comune)  Fausto Tomasello (Pd), Emanuele Loperfido (Fratelli d’Italia) e Riccardo Piccinato (Lega) e sostenuta anche da Vivo Pordenone e Ponte. Anche in quel caso è stato chiesto ai musicisti di esibirsi gratuitamente negli esercizi commerciali.

Il fatto che anche quest’anno molti musicisti suonino per un dono alla città è più che lodevole ma non possiamo fare a meno di chiedere chiarimenti poiché il sospetto è che in questi 30.000 non ci siano soltanto voci di spesa che riguardino costi siae e materiali, ma che il lavoro di qualcuno verrà remunerato e quello di qualcun altro no. E non vogliamo mercificare la musica ma altresì riconoscere la professione del musicista, visto che di “zampognari improvvisati” (cit), non si tratta.

La nostra mozione “zone siae free” è stata depositata anche nel comune di Novara dai consiglieri del movimento 5 stelle. Hanno apportato delle migliorie tra cui quella di coinvolgere i quartieri più periferici. Verrà discussa il 20 giugno e speriamo proprio che lì venga recepita in modo integrale per ciò che è il suo vero intento.