Di Bruno Lorenzini
Basta con un uso politico e strumentale della professione medica in piena emergenza sanitaria.
Da qualche tempo Tropeano, primario all’ospedale di Pordenone e assessore comunale alla Cultura e lanciatissimo più che mai verso le prossime elezioni amministrative in appoggio al sindaco uscente Ciriani, sul suo profilo Facebook, quotidianamente, produce post e video, dal posto di lavoro e sempre rigorosamente in camice, dando puntuali aggiornamenti sull’incidenza della pandemia. Non è ammissibile che un politico sfrutti, in piena emergenza sanitaria, il palcoscenico di una struttura sanitaria pubblica nella quale lavora per promuovere se stesso.
A maggior ragione quando ancora l’anno scorso il direttore generale dell’Asfo, Joseph Polimeni, con una circolare interna aveva proibito ai suoi dipendenti, salvo autorizzazioni specifiche, di divulgare esternamente qualsiasi tipo di informazione di carattere medico e sanitario. Tropeano è stato forse autorizzato da Polimeni a farsi portavoce della situazione pandemica che continua a tenere sotto pressione il Friuli Occidentale e l’ospedale Santa Maria degli Angeli? Nel qual caso la domanda diventerebbe: perché è stato scelto lui, che è primario del reparto di Ematologia, e non un infettivologo che magari avrebbe maggiori competenze a riguardo? Se così non fosse, confidiamo in una presa di posizione della direzione generale dell’Azienda sanitaria nei confronti del suo loquace medico.
Al di là di tutto, trovo che il comportamento di Tropeano, soprattutto dal punto di vista etico, sia inqualificabile. Pensare di racimolare voti e consensi, cavalcando l’onda della pandemia in corso, è un comportamento di cattivo gusto. Tra l’altro in un momento talmente delicato come questo in cui assistiamo, sgomenti, alle uscite, che a volte sanno tanto da sparate, di esperti della sanità che dicono tutto l’opposto di quello che, qualche ora prima, altri avevano raccontato pubblicamente. I cittadini sono già nella confusione al punto che il bollettino medico quotidiano del politico-medico di Pordenone appare ancor più fuori luogo. Tropeano dovrebbe porre fine a questa indegna campagna elettorale e a questa costante comunicazione social, dal suo luogo di lavoro, per promuovere se stesso a suon di selfie dalle corsie dell’ospedale civile.