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Le proposte del M5S per il bilancio regionale

  • Articolo pubblicato:15 Dicembre 2020

Famiglie, attività produttive, sanità, lavoro, ambiente. Sono alcuni dei temi su cui si incentrano le proposte del MoVimento 5 Stelle per il bilancio regionale, la cui discussione in aula è iniziata oggi. “Ci troviamo di fronte a strumenti finanziari che verranno stravolti da un maxiemendamento della Giunta che andrà a sminuire il lavoro svolto nelle scorse settimane nelle Commissioni” hanno spiegato i consiglieri regionali pentastellati nel corso di una diretta Facebook. “Purtroppo siamo abituati a questo modo di operare da parte di chi grida allo scandalo per mancanza di collaborazione a Roma, ma poi qui fa di peggio”.

Le proposte illustrate toccano vari argomenti. Per quanto riguarda le attività produttive, ha affermato il capogruppo e relatore di minoranza Cristian Sergo, “chiediamo innanzitutto che la Regione intervenga per sostenere lo sforzo di negozi e artigiani per fare fronte al cashback e alle lotterie degli scontrini, misura proposta dalla Lega e introdotta dal Governo Renzi e portata avanti dalla stessa Lega nel suo anno di Governo, implementando le risorse stanziate dal Governo per fare in modo che l’adeguamento dei registratori di cassa e le commissioni non gravino sui piccoli imprenditori. Con un emendamento, proponiamo inoltre di venire incontro ai proprietari di immobili (in particolare le persone fisiche, non le grandi società finanziarie) per l’abbattimento degli affitti”.

“Sul fronte ambientale, la norma della Giunta che affida a terzi il supporto tecnico per attività istruttorie, di controllo e di verifica dimostra che la Direzione non riesce a fare fronte agli adempimenti che deve garantire. Per questo – continua Sergo – chiediamo, di nuovo, una moratoria sulla costruzione e l’autorizzazione di mini-centraline idroelettriche”. Altre proposte riguardano “una spinta ai Comuni perché attivino i Progetti utili alla collettività legati al Reddito di Cittadinanza” e “interventi per favorire l’istituzione di quelle Fondazioni che possono accedere al Fondo di garanzia statale per combattere le infiltrazioni mafiose, particolarmente pericolose in questo momento di crisi di liquidità”.

“Tra le proposte che avanzeremo in questi giorni – ha aggiunto la consigliera Ilaria Dal Zovo – c’è anche il sostegno ai nuclei familiari con un solo genitore che devono assentarsi dal lavoro per rispettare l’isolamento fiduciario dei figli dai 3 ai 14 anni”. Due ordini del giorno riguarderanno invece il contrasto alla violenza in casa, soprattutto nei confronti delle donne, e il sostegno psicologico a bambini e ragazzi: due aspetti particolarmente delicati in questi mesi. “Proseguiremo inoltre le nostre battaglie per le città verdi, su cui c’è una proposta di legge ancora in attesa di essere discussa, e contro gli eventi motoristici sui letti dei nostri fiumi”.

“In materia di sanità, riproporremo l’aumento delle risorse a favore del personale – ha sottolineato il consigliere Andrea Ussai -. Corriamo seriamente il rischio che i fondi attualmente previsti non bastino nemmeno a coprire le ore di straordinario, o che si vadano ad erodere i fondi legati alla produttività degli operatori. C’era l’impegno dell’assessore a ridiscutere il fabbisogno finanziario con i sindacati entro la fine dell’anno, ma ad oggi non c’è stata una risposta alla richiesta di incontro avanzata dai rappresentanti dei lavoratori”. Un altro emendamento riguarderà l’implementazione delle risorse per il Banco alimentare: “Al momento le risorse sono le stesse dell’anno scorso (150 mila euro), ma bisogna rendersi conto che il mondo nel frattempo è cambiato” rimarca Ussai.

“Il lavoro è un tema centrale e lo sarà ancora di più nel 2021, quando scadrà la moratoria sui licenziamenti – ha concluso il consigliere Mauro Capozzella -. La Regione può e deve fare la sua parte, per questo chiediamo di intervenire con risorse e tempi certi per il potenziamento dei Centri per l’impiego. C’è bisogno sia di più personale che, in alcuni casi, di nuove strutture, se vogliamo aumentare il dato che vede solo sette persone su cento trovare lavoro quando si rivolgono ai CPI”.