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Il duro attacco di Luca Sut sulla questione dei ricorsi al senato per i vitalizi.

  • Articolo pubblicato:30 Gennaio 2020

Di Luca Sut – M5S Camera

🔴VITALIZI AL SENATO:

LA CARICA DEI 700 RICORSISTI E LA COMMISSIONE IN ODOR DI CONFLITTO D’INTERESSI

Sapevamo che la Casta non si sarebbe arresa all’onda riformista che abbiamo portato, in primis all’interno delle istituzioni.

Soprattutto quando si parla di privilegi, per giunta economici, di cui i vitalizi erano il simbolo più odioso.

Fuori c’è un Paese che lotta per la pensione di anzianità, ma loro… niente. Proprio non ci stanno ad accettare di essere trattati come banalissimi, comuni mortali. Vogliono il vitalizio, l’erogazione mensile dei parlamentari alla fine del mandato che si beffa del ricalcolo per rimanere attaccato, con le unghie e con i denti, a uno status quo di cui proprio non possono fare a meno. Questo emergerebbe, in soldoni, da quanto riportato nelle ultime ore da Il Fatto Quotidiano, che titola “La casta ha vinto: il Senato ridà il vitalizio a 700 politici”.

Ben 700 ex senatori hanno presentato ricorso contro la delibera del 2018, con cui il Senato aveva abbandonato il vitalizio. Loro, quel privilegio, adesso lo rivogliono indietro.

Sapevamo, certo, dei ricorsi affidati all’avvocato Paniz da 700 nostalgici del vecchio metodo di calcolo dell’assegno. E a ottobre, la nostra Paola Taverna aveva avvertito del rischio di un ritorno in auge dei vitalizi: “Esiste uno strano giro di amicizie, un nebuloso intreccio di simpatie che ci preoccupa rispetto all’imparzialità del giudizio – dichiarava.

La Commissione Contenziosa di Palazzo Madama, presieduta dal forzista Giacomo Caliendo, avrebbe già deciso, senza neanche aspettare la sua camera di Consiglio, il prossimo 20 febbraio. Il sospetto era già nell’aria ed è il motivo alla base delle dimissioni della nostra rappresentante in quella Commissione, Elvira Evangelista, a cui è succeduta Alessandra Riccardi, impegnata nel seguire le istruttorie e nella disamina giuridica del caso.

È tutto molto avvilente, la nostra delibera aveva segnato la vittoria del principio etico nel trattamento economico dei parlamentari. Ci troveremmo di fronte a un atto di resistenza della casta. Per questo, vogliamo che la Commissione sia composta da membri al di sopra di ogni sospetto di parzialità. I senatori eletti nella scorsa Legislatura, ad esempio, non godrebbero del vitalizio: a loro bisognerebbe pensare nella composizione della Commissione Contenziosa!