di Danilo Toneguzzi
Ieri sera è stata convocata la I commissione per discutere sulla delibera che andrà a votazione il prossimo consiglio comunale, previsto per lunedì 12 giugno, e che si riferisce alla vendita delle quote ATAP.
La giunta comunale non solo è intenzionata a vendere le quote ATAP in suo possesso, ma andrà addirittura a proporre una convenzione tra gli altri soci pubblici di ATAP (circa una ventina di comuni limitrofi) per essere capofila nella gara di vendita. Insomma, non solo vendere i propri “gioielli di famiglia”, ma gestire una privatizzazione “come Dio comanda”, dove nessuno è escluso.
Quando si tratta di tesoretti, le politiche del PD diventano miracolosamente indiscutibili, rispettabili e assolutamente da perseguire. Mi riferisco alla legge Madia (una delle tante creazioni scellerate di Renzi), secondo la quale “Le amministrazioni pubbliche non possono, direttamente o indirettamente, costituire società aventi per oggetto attività di produzione di beni o servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, né acquisire o mantenere partecipazioni, anche di minoranza, in tali società”. Una legge che permette, ma che, di fatto, non obbliga a vendere: dipende infatti dall’interpretazione. Una legge fatta per permettere le privatizzazioni dei servizi pubblici, in barba al volere degli italiani che si sono chiaramente espressi contrari in un quesito referendario!
In quasi un anno di consigli comunali, non c’è stata volta che il sindaco non abbia criticato l’amministrazione precedente per le malefatte e per l’inadempienza nella chiusura dei bilanci, ma mai abbiamo sentito un ringraziamento a Pedrotti per il tesoretto lasciato in eredità e che ha permesso il meraviglioso Natalone, finalmente sfavillante e scenografico…
Ora il tesoretto in ballo per l’amministrazione Ciriani è ben più ghiotto. Parliamo di un bottino intorno al 30 milioni di euro: quindi, “Beata Madia”!
Prendiamo atto che per l’amministrazione Ciriani il trasposto pubblico NON è un servizio strettamente necessario per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali.
Prendiamo atto che la giunta Ciriani segue coerentemente la stessa politica, esattamente uguale tra destra e sinistra, che negli ultimi decenni ha lasciato saccheggiare beni e servizi pubblici riducendo l’Italia allo stato che tutti conosciamo.
Prendiamo atto che le conseguenze e le ricadute di questa cessione di un bene pubblico ai privati, probabilmente esteri, in termini economici a lungo termine, in termini di qualità del trasporto pubblico futuro e nei termini del destino professionale dei dipendenti, per la giunta Ciriani NON sono un problema!
E’ questa la discontinuità con il passato?
E’ questa una visione strategica e lungimirante?
E’ questo il coraggio per il bene dei cittadini?
Dubito che il 12 giugno riusciremo ad impedire questo ennesimo suicidio, certamente faremo tutto il possibile.