Di Luca Sut
MoVimento 5 Stelle Camera
Due parole sulla bufera scoppiata ieri per la decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare la legge 9/2019 della Regione FVG
Vi spiego perché si è trattato di un atto dovuto dalla valenza tecnica e non politica…
Abbiamo sentito Fedriga dirne di tutti i colori ma la verità che è che No, nessun matrimonio dell’immigrazione selvaggia è stato celebrato.
E non si comprende come si possa affermarlo, visto che la Regione Fvg era stata già avvisata di una possibile impugnativa per incostituzionalità della legge regionale 9/2019, prima ancora dell’insediamento del nuovo Governo.
L’avviso dei legislativi ministeriali, di cui abbiamo traccia da fine luglio, era giunto tempo addietro sulla scrivania del Governatore Fedriga che:
a) non è intervenuto nella direzione indicata dai tecnici
b) coglie comunque l’occasione per strumentalizzare un’iniziativa governativa che vede le sue premesse nell’Esecutivo gialloverde, quello di cui anche la Lega faceva parte prima che il suo leader Salvini staccasse la spina per una sete, autodistruttiva, di potere.
Vorrei dire al Presidente – e a tutti quelli che in Regione stanno sbraitando – che Autonomia non significa calpestare la Costituzione.
Non è questa la Regione che vorremmo, una Regione che oltrepassa le sue competenze in barba al dettato Costituzionale e, per giunta, gridando al complotto di fronte a un atto dovuto da parte degli uffici tecnici di un Governo, non rispecchia il FVG che rappresentiamo.