In un momento di emergenza come questo servono poche parole e tante misure utili alle famiglie, ai contribuenti, agli autonomi, ai lavoratori e alle imprese.
Lo scopo del decreto Cura Italia è aiutare tutte le categorie su tutto il territorio nazionale, con interventi mirati. Per sostenere le famiglie abbiamo pensato a ridurre i disagi provocati dalla chiusura delle scuole.
Ecco perché ci sarà un congedo parentale straordinario di 15 giorni pagato al 50% dello stipendio o, in alternativa, 600 euro per pagare una baby-sitter. Ma non solo.
Sarà più facile sospendere le rate del mutuo per la prima casa e non si dovranno pagare i contributi per colf e badanti. Inoltre, se in famiglia c’è un lavoratore autonomo, anche se paga i contributi ad una cassa di previdenza diversa da Inps, arriveranno 600 euro di bonus a marzo, non tassati, in aggiunta al congedo o al bonus baby-sitter.
Per le partite iva e le imprese, inoltre, abbiamo messo in piedi un piano per la liquidità e l’accesso al credito che comprenderà anche i lavoratori agricoli e che mobiliterà decine di miliardi di euro di risorse grazie al Fondo di Garanzia per le PMI e il sostegno di Cassa Depositi e Prestiti.
Ma non vanno dimenticati neppure i crediti di imposta per l’affitto di negozi e botteghe e per la sanificazione dei luoghi di lavoro, ma soprattutto la sospensione totale del pagamento di prestiti e aperture di credito e dei versamenti Iva, contributivi e assitenziali.
Per i lavoratori, la priorità assoluta è proteggere l’occupazione, estendendo grazie ad un intervento da 5 miliardi la cassa integrazione ordinaria e in deroga per tutte le tipologie di imprese, anche quelle con un solo dipendente.
E poi c’è il capitolo sanitario. Con 3,5 miliardi paghiamo gli straordinari al personale, assumiamo medici e infermieri, mettiamo a disposizione dell’emergenza anche i professionisti e le strutture del privato, aumentiamo i posti letto in terapia intensiva e in pneumologia e sosteniamo il grande lavoro della Protezione Civile.
L’emergenza coronavirus va affrontata passo dopo passo e lo stiamo facendo. Il decreto #CuraItalia è il primo grande passo, ma non sarà certo l’ultimo.