Di Mara Turani – Portavoce Movimento 5 Stelle in Consiglio Comunale
L’iter del decreto Cura Italia che arriverà la prossima settimana in Senato, sarà la prova di lealtà al popolo italiano, cioè il modo più semplice per l’opposizione di dimostrare, non solo a parole, la sobrietà ed il rispetto che si ha nei confronti dello stesso, che sta dando il massimo in queste ore drammatiche.
Lo chiede il Presidente della Repubblica a chi, in questi giorni, ha paventato ostruzionismo politico, in cerca di eterno consenso (come se contasse proprio quello e solo quello), a chi si è immortalato in video turistici il 29 febbraio per dire che “bella Italia-presto venire”, per ostentare passeggiate scialla il 16 marzo, mano nella mano, noncurante dei divieti imposti a tutti, quasi a dimostrare che l’Eternità esiste e contagia solo chi le regole non le rispetta mai, perché guai a non andare a fare la spesa con la fidanzata!
E’ arrivato l’obbligo di assumersi le responsabilità che si sono evase negli ultimi vent’anni, dove la colpa di catastrofi e tagli corposi (Sanità, Scuola, Ricerca, Territorio) è sempre imputata ad entità vaghe, presenti si, ma mai votanti in Parlamento, quasi si fossero tutte votate da sole.Il Governo sta dando prova di massima efficienza, di velocità e capacità, nel Paese dove spesso è capitato che, una Legge approvata, non trovasse decreti attuativi che la rendesse tale. (più di 700 pare)
La decretazione d’urgenza viene usata per le situazioni emergenziali che richiedono velocità d’esecuzione e danno respiro immediato nella realtà. Bloccarle per questioni politiche risulta doppiamente dannoso e irresponsabile.
Lo sa bene Salvini, che non si dà pace sul 71% di consensi a Conte e che sembra le stia provando tutte, compresa quella di leggersi i decreti durante la notte e… dircelo. (quasi fosse un’eccezione)
Nel frattempo, il Presidente Mattarella ha firmato il Decreto Legge Cura Italia, dove lo smart working diventa MODALITA’ ORDINARIA DI LAVORO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, dove si crea un fondo con una dotazione iniziale di 150 milioni di Euro per il made in Italy, dove si requisisce in uso o proprietà, da un soggetto pubblico o privato, presidi sanitari e medico-chirurgici, dove si danno 500 milioni al trasporto aereo (Alitalia) che si mette a disposizione per aiuti alla Farnesina, come già fatto in questi giorni, rimpatriando italiani e studenti Erasmus e dando respiro alla possibilità di una compagnia aerea nazionale pubblica.
Un primo passo che attende il prossimo.
Un orgoglio che è tutto italiano e che vede lo slogan #ioapprovo.