CONTINUA L’AGONIA DEL SANTA MARIA DEGLI ANGELI
Da Danilo Toneguzzi
Ben altre due dimissioni importanti dall’ospedale di Pordenone caratterizzano la cronaca odierna: il dott. Bassi, della terapia intensiva, e il dott. Cassin, del servizio di emodinamica.
Sono le ultime due di una lunga serie di professionisti che, negli anni recenti, hanno preferito uscire dall’organico del Santa Maria degli Angeli.
Continua, quindi, il trend al ribasso della sanita’ pordenonese: carenza di organici, mancanza di integrazione, sovraccarico per il personale e ricorso agli interinali.
Una politica sanitaria che, se non cambia rapidamente, vedra’ inesobilmente e ulteriormente precipitare la qualita’ dei servizi e le condizioni di lavoro per il personale sanitario, gia’ da troppi anni messo a dura prova da una dirigenza insensibile e totalmente priva di progettualita’: non si spiegherebbe altrimenti la perdita di appeal che ha portato cosi’ tanti professionisti di eccellenza ad andarsene da Pordenone.
Si interroghi, a questo punto, la dirigenza su questo fenomeno, invece che rassicurare i cittadini con le solite dichiarazioni sulla stampa.
Prenda atto la dirigenza della strategia fallimentare degli ultimi anni, invece che sbandierare gli utili di bilancio, come recentemente e’ stato fatto.
Dia risposta la dirigenza a questa diaspora inquietante.
Si ricordi, infine, la dirigenza che la salute dei cittadini ed il benessere del personale sono piu importanti dei presunti allori amministrativi.
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AGGRESSIONI AI MEDICI: UN GRAVE FENOMENO IN AUMENTO
Di Danilo Toneguzzi
La sicurezza sul posto di lavoro, in tutte le sue forme, dovrebbe essere il presupposto per poter svolgere bene e in tranquillità qualsiasi tipo di mansione. Ma quando ad essere minacciati sono i medici e il personale sanitario, il rischio, ovviamente, si amplifica perché non è più garantita l’incolumità né del personale né quella dei pazienti.
Le aggressioni ai medici, purtroppo, sono in fenomeno in preoccupante aumento al quale gli Ordini dei Medici della nostra regione stanno cercando di rispondere con importanti iniziative di sensibilizzazione e di coinvolgimento di preziose risorse, come quelle degli alpini, che sarà messa in campo dall’Ordine di Pordenone.
Confidiamo, ora, che anche le istituzioni si attivino quanto prima per porre fine a questo fenomeno inaccettabile e, in senso più generale, per migliorare la qualità dell’ambiente di lavoro per coloro che si occupano della salute dei cittadini.