Di Mara Turani e Bruno Lorenzini
Movimento 5 Stelle Pordenone
Le vie chiuse al traffico per gli interminabili lavori in città hanno penalizzato il commercio e i negozi. Ne sono un esempio Via Cappuccini, Viale Marconi, Via Beato Odorico e ora Via Piave che ha visto, in aggiunta, l’aggravarsi della situazione con la pandemia.
Al lockdown causa Covid con le serrande abbassate e il flusso utenti dimezzato si è dovuto sommare “l’inconveniente prolungato” dei lavori in corso, con le chiusure parziali o totali delle strade; un inconveniente non di poco conto che ha fatto una grande differenza.
Di fatto, trovarsi davanti ad un improvviso senso unico, un cantiere che cambiava di giorno in giorno, con buchi e voragini in mezzo alla strada è la prassi, la normalità di questo ultimo anno per gli abitanti del quartiere e non solo.
Allo smacco del destino, aggiungiamo la beffa: a novembre del 2020 sono state inoltrate all’Amministrazione le mail dei negozianti di Via Piave in cui veniva sollevata la questione e le relative preoccupazioni, ma ad oggi nessuna risposta.
Dobbiamo pensare male e asserire che non facendo parte della categoria “NEGOZI DEL CENTRO” si debba ricevere solo pacche sulle spalle di incoraggiamento? L’Amministrazione cittadina ha già previsto dei ristori a fine lavori? Perché non rispondere alle loro legittime richieste?
Come sempre tante domande, tanti dubbi che, un’amministrazione attenta ai problemi dei cittadini, non dovrebbe attendere di ricevere, ma prevenire con l’ascolto, la comunicazione e l’interazione.
Diciamo che, una risposta non la si dovrebbe negare a nessuno, soprattutto a coloro che nel nostro quartiere hanno deciso di aprire o proseguire un’attività commerciale, sfidando le logiche dei tempi duri.
Se rispondere è cortesia, in questo caso crediamo sia un dovere.
#ViaPiave #Pordenone #Chiusure