«Tutti, soprattutto i politici, non fanno altro che ricordare che bisogna affrontare in fretta la grave crisi attraversata dal mondo del lavoro. Eppure, con stupore, devo registrare che questa è una delle ultime commissioni ad essere stata convocata in Consiglio regionale». Ha esordito così oggi in II Commissione il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo che nel suo intervento ha voluto ricordare anche le piccole imprese. «Quando le grandi aziende chiudono, si mobilitano i sindacati e scattano i presidi di protesta. Quando invece chiudono 4 mila piccole realtà, come è avvenuto nel Friuli Venezia Giulia nei primi cinque mesi del 2013, nessuno dice nulla. Porre l’attenzione anche sulle piccole aziende è una delle battaglie del MoVimento 5 Stelle».
«Il primo punto del programma della presidente Serracchiani era intitolato “Una Regione Onesta” e prevedeva il taglio dei costi del Consiglio regionale e risparmi in favore del microcredito – ha ricordato Sergo -. Il gruppo del MoVimento 5 Stelle ha già iniziato a destinare questi risparmi alle piccole medie imprese. Invitiamo pertanto le altre forze politiche a fare altrettanto. Sarebbe un segnale forte, così come quello di mettere mano, con decisione, ai tagli nella pubblica amministrazione, in Regione e nelle società partecipate, visto che solo pochi giorni fa siamo venuti a conoscenza delle automobili concesse come benefit ai manager di Autovie Venete».
Cristian Sergo ha dedicato l’ultima parte del suo intervento alla crisi del commercio. «La politica deve prendere decisioni forti a sostegno del comparto del commercio – ha rimarcato il consigliere M5S -. Già da troppi anni, anche in Consiglio, da parte di esponenti di centrodestra e di centrosinistra, sentiamo dire che nel Friuli Venezia Giulia ci sono troppi centri commerciali. Eppure continuano a proliferare andando a intaccare il nostro tessuto sociale. Chiedo si prenda con forza una decisione politica – ha concluso Sergo – perfermare la nascita di nuovi centri commerciali e l’allargamento di alcuni già esistenti come già approvato da qualche Comune del Friuli Venezia Giulia».
